Il caso SEC contro Ripple: sviluppi chiave e implicazioni
La disputa legale in corso tra la U.S. Securities and Exchange Commission (SEC) e Ripple Labs continua a influenzare le discussioni sulla regolamentazione delle criptovalute. Al centro di questo caso c’è la questione se XRP possa essere classificato come un titolo secondo la legge statunitense, con implicazioni significative per l’industria crypto nel suo complesso.
Sviluppi recenti del caso
Ad aprile 2025, Ripple ha firmato un accordo di transazione, seguito dalla SEC a maggio 2025. Entrambe le parti hanno cercato di sospendere il procedimento legale attraverso un periodo di sospensione di 60 giorni mentre continuavano i negoziati.
- Accordo di transazione firmato il 23 aprile 2025 (Ripple) e l’8 maggio 2025 (SEC)
- Prima mozione Rule 62.1 respinta per questioni procedurali
- Seconda mozione che affronta la rule 60 approvata il 12 giugno 2025
Sfide legali e risultati
La giudice Analisa Torres ha respinto la prima mozione perché non affrontava correttamente i requisiti della rule 60. Questo intoppo procedurale ha ritardato i progressi fino a quando le parti non hanno corretto l’errore nel successivo deposito.
La posizione strategica di Ripple
Stuart Alderoty, Chief Legal Officer di Ripple, mantiene la forte posizione dell’azienda. Il tribunale ha presentato a Ripple opzioni chiare riguardo al suo appello:
- Ritirare l’appello riguardante le determinazioni sulle vendite istituzionali storiche
- Continuare a perseguire il processo di appello
Indipendentemente dal percorso scelto, Alderoty ha sottolineato che la classificazione di XRP come non-titolo rimane invariata. Questo caso evidenzia il panorama normativo in evoluzione per gli asset digitali e la necessità di linee guida più chiare.