La criptovaluta TON scende del 6% dopo il diniego degli Emirati Arabi Uniti riguardo all’associazione con il visto d’oro
La criptovaluta Toncoin di The Open Network (TON) ha registrato un calo del 6% dopo che le autorità degli Emirati Arabi Uniti hanno respinto le affermazioni secondo cui lo staking di TON potrebbe qualificare i possessori per il programma di visto d’oro degli EAU. In precedenza, il prezzo di TON era salito del 10% fino a 3,03 dollari a seguito di un annuncio che suggeriva che lo staking di 100.000 dollari in TON per tre anni avrebbe potuto rendere i richiedenti idonei al visto. Tuttavia, l’Emirates News Agency ha successivamente pubblicato una dichiarazione congiunta dei regolatori degli EAU chiarendo che il possesso di asset digitali non influisce sull’idoneità al visto d’oro, facendo scendere il prezzo di TON a 2,84 dollari.
Risposta normativa e impatto sul mercato
L’Emirates News Agency ha sottolineato che il programma di visto d’oro, mirato ad attrarre professionisti qualificati e investitori, ha criteri rigorosi non correlati alle criptovalute. Questa chiarificazione è seguita all’affermazione iniziale di The Open Network, che il CEO di Telegram Pavel Durov ha amplificato condividendola sui social media. Il successivo diniego normativo ha portato a una correzione del prezzo di TON, riflettendo la sensibilità del mercato agli annunci politici.
Comprendere il programma di visto d’oro degli EAU
Lanciato nel 2019, il visto d’oro degli EAU concede la residenza a lungo termine a cittadini stranieri con competenze specializzate o investimenti sostanziali, eliminando la necessità di un sponsor locale. L’idoneità dipende da qualifiche professionali o dal raggiungimento di soglie di investimento, senza considerazione per il possesso di criptovalute. Il programma rafforza l’economia degli EAU attirando talenti e capitali globali.
Sviluppi chiave
- Il prezzo di TON è salito del 10% a 3,03 dollari sulla base dell’affermazione iniziale sul visto d’oro.
- I prezzi sono scesi del 6% a 2,84 dollari dopo il diniego dei regolatori degli EAU.
- Il programma di visto d’oro mantiene criteri di idoneità rigorosi e non correlati alle criptovalute.
- Il post sui social media del CEO di Telegram Pavel Durov ha alimentato le speculazioni.